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Porto Valtravaglia

Gruppi di parola tra adolescenti

Incontri tra i ragazzi delle nostre comunità di Porto Valtravaglia e i ragazzi del territorio e delle altre associazioni, per parlare di temi come la guerra e la pandemia.

Il progetto “Gruppi di Parola” nasce da una iniziativa dell’Associazione Frantz Fanon, con la preziosa supervisione del Centro Studi Sagara, alla quale la Fondazione Asilo Mariuccia ha aderito. Punto di partenza è stata la volontà di ripensare alle conseguenze della pandemia sulla vita degli adolescenti: paure, incertezze e dubbi legati a presente e futuro sono stati inevitabilmente amplificati.

L’equipe ha deciso di aprirsi al territorio in modo che la composizione del gruppo risultasse il più eterogenea possibile: di fatto hanno partecipato 4 ragazzi ospiti delle nostre strutture e 6 ragazzi residenti sul territorio che si sono confrontati grazie alla conduzione dei 3 operatori. Le tematiche degli incontri sono state individuate dai ragazzi stessi attraverso un questionario propedeutico. Il confronto si è concentrato sull’isolamento dovuto al covid, sulla guerra in Ucraina, che ha costretto tutti a fare i conti con la tragica attualità, e sui sogni, angosce e desideri legati al futuro.

Durante gli incontri sono stati utilizzati strumenti variegati: “giochi” propedeutici a favorire la presentazione partecipata di sé, il confronto verbale, cortometraggi, immagini di stampa, fotografie e azioni concrete come la partecipazione alla marcia per la pace. Gli incontri sono stati preparati e supervisionati grazie al prezioso apporto del Centro di Studi Sagara. La partecipazione di tutti i ragazzi è stata molto positiva. Crediamo che questa esperienza abbia rappresentato per tutti i partecipanti un momento davvero prezioso di approfondimento e condivisione, un’oasi dove potersi donare senza giudizio sfruttando la PAROLA come collante intergenerazionale ed interculturale.

Questa esperienza ha consentito di stabilire delle collaborazioni con altre realtà del territorio in un’ottica di lavoro di rete e di apertura verso il territorio. I ragazzi coinvolti nel lavoro, sia i nostri ospiti che i ragazzi del territorio, hanno potuto confrontarsi tra loro, grazie alla guida degli operatori presenti, verificando che è possibile incontrarsi e condividere il proprio pensiero e il proprio vissuto con dei coetanei nonostante le differenze culturali ed esperienziali. I nostri operatori, ciascuno appartenente ad una diversa équipe, hanno avuto modo di confrontarsi tra loro e con un modello di supervisione, quello del Centro Studi Sagara, diverso dal modello utilizzato solitamente, mettendosi in gioco in un’esperienza nuova.