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La voce degli educatori

Le vacanze al mare: una spensieratezza conquistata

Di Rosanna Giordanelli, Responsabile Area Servizi Socio-Educativi (Milano - Fondazione Asilo Mariuccia)

I difficili tempi che attraversiamo potrebbero trarci nell’inganno che la vacanza rappresenti un lusso che non possiamo permetterci. Ma l’esperienza ci insegna che è una preziosa esperienza per tutti i bambini che, per pochi giorni, possono cercare di lasciare a Milano le proprie fatiche, lasciandosi trascinare dall’entusiasmo e facendosi cullare dal mare e dal vento, godendo della spensieratezza che dovrebbe essere un diritto, ma per loro è una conquista. I bambini che la Fondazione Asilo Mariuccia accoglie, così diversi tra loro per età, storia, cultura e provenienza, hanno in comune un passato di fatiche. Più o meno grandi, ma sempre ingiuste.

I nostri servizi di accoglienza si impegnano a rappresentare luoghi di riparazione e cura per le ferite che la vita ha causato a questi bambini. Abbiamo grandi e accoglienti appartamenti collocati in condomini anonimi, per garantire protezione, ma anche la possibilità di raggiungere i Servizi del Territorio che il Comune di Milano offre loro. Questo però implica non avere spazi adeguati al gioco o allo svago. In questo contesto assume carattere di necessità la possibilità di regalare ai nostri ospiti qualche giorno di vacanza al mare. Spesso per molti dei bambini che accogliamo si tratta della prima esperienza di vacanza e purtroppo frequentemente rimane l’unica. L’importanza di questi momenti si comprende dal modo in cui vengono attesi: dal momento in cui viene comunicato loro che la comunità si trasferirà al mare per un breve periodo, i bambini non conoscono altri argomenti di conversazione. Girano per la comunità mostrando con orgoglio i braccioli o il costume che doniamo loro e sempre, anche quando si tratta di bambini in fatica o particolarmente fragili, sempre, si divertono!

Le vacanze rappresentano una sorta di sospensione delle fatiche che il vivere in comunità ogni giorno ricorda loro...giorni sereni nei quali godere della spiaggia, del mare, dei bagni, del luna park e provare per la prima volta a far volare un aquilone. Un’occasione per stringere una relazione ancora più intensa con gli educatori che li accompagnano e che vivono con loro e con le loro mamme le esperienze del primo bagno in mare o del primo castello di sabbia. Giornate che consentono di tornare a Milano arricchiti di un’esperienza di condivisione e di una relazione maggiormente spensierata con le loro mamme, spesso affaticate dalla dura realtà che devono affrontare ogni giorno. Negli ultimi anni è aumentato il numero di donne accolte arrivate in Italia per mare, in traversate spaventose e difficili da raccontare.

Per queste donne l’idea di vacanza è un concetto totalmente estraneo e l’unica esperienza di mare che hanno avuto è legata alla paura, alla notte. Per queste donne risulta quindi complesso superare il trauma e pensare al mare come ad un luogo di possibile spensieratezza e riposo. Il lavoro educativo deve quindi misurarsi con i vissuti drammatici delle nostre donne e partire da lì nel tentativo di proporre un’esperienza differente, positiva e riparativa. Lo strumento più efficace è l’entusiasmo dei figli, la spensieratezza e la felicità con la quale attendono e affrontano la vacanza. Nei loro occhi emozionati e gioiosi, queste mamme trovano la forza per superare i loro spaventosi ricordi e per conservarne di nuovi, colorati e luminosi, insieme ai loro bambini.